giovedì 22 febbraio 2007

Comunicato su tentativo di fuga e rogo nel CPT "Serraino Vulpitta"

Il rogo divampato ieri notte all'interno del Centro di permanenza temporanea "Serraino Vulpitta" di Trapani ripropone in tutta la sua drammaticità le inaccettabili condizioni di vita in cui versano gli immigrati reclusi nonché la natura fortemente repressiva di queste strutture dalle quali le persone cercano sempre di scappare anche a rischio della vita.
L'ultima azione eclatante portata avanti dai migranti nel CPT di Trapani era stato lo sciopero della fame attuato tra le fine di dicembre e l'inizio di gennaio di quest'anno per rivendicare il diritto alla libertà e lanciare l'allarme sulle pessime condizioni di vivibilità del campo di internamento trapanese.
Quanto accaduto la scorsa notte torna a smentire le rassicurazioni della Commissione ministeriale sui CPT (che pochi mesi fa aveva visitato il "Serraino Vulpitta" e si era espressa in termini lusinghieri nei confronti della struttura detentiva) il cui rapporto conclusivo diffuso poche settimane fa conferma l'intento mistificatorio dell'attuale governo che, lungi dal chiudere i CPT, vorrebbe introdurre pretestuose distinzioni tra immigrati cui infliggere la detenzione e immigrati ai quali far vivere una condizione di libertà vigilata purché siano produttivi.
Per fortuna il rogo della scorsa notte non ha provocato vittime, ma non possiamo non ricordare che sette anni fa un episodio del genere portò alla morte di sei immigrati.
Non vogliamo che una cosa del genere accada ancora né a Trapani, né da nessun'altra parte.
I Centri di permanenza temporanea vanno chiusi immediatamente: tornano a chiederlo e a pretenderlo, ancora una volta, proprio gli immigrati.

Coordinamento per la Pace - Trapani

coordinamentoperlapace@yahoo.it

21/02/2007

lunedì 19 febbraio 2007

Solidarietà ai lavoratori Cobas Coop 25 aprile di Trapani

Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori Cobas della Coop 25 Aprile di Trapani che stanno attuando da alcuni giorni uno sciopero per rivendicare diritti fondamentali che l'azienda sta vergognosamente calpestando. Sosteniamo la loro lotta contro i provvedimenti aziendali mirati da un lato ad accrescere lo sfruttamento dei dipendenti (aumento dell'orario di lavoro e contestuale riduzione del salario) e dall'altro a punire e isolare con pretestuose misure di repressione interna i lavoratori che, autorganizzandosi e mobilitandosi in prima persona, si sono sottratti al giogo dei professionisti del sindacalismo concertativo.
Facciamo appello alle forze sociali, alle strutture di base e all'associazionismo cittadino affinché il presidio allestito dai lavoratori Cobas davanti il palazzo della prefettura sia sempre animato e partecipato e affinché la loro mobilitazione sia supportata, condivisa e valorizzata il più possibile.

Coordinamento per la Pace - Trapani

19/02/2007

coordinamentoperlapace@yahoo.it